OCCORRE IL SELVAGGIO…
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Quando vedo un binomio teso, preoccupato e rigido, so che devo lavorare sull’equilibrio.
Occorre riscoprire il selvaggio che è in noi.
Quella parte che vive lontano dai centri urbani, lontana dalle comodità, lontana dal “sotto casa”, lontana dai parchi pubblici lineari e ben curati.
Quella parte che caccerà l’altra con molto vigore.
Facile a dire, ma come fare?
Mi occorre prima di tutto un campo Wild, qualcosa che sia diverso dalla passeggiata sotto casa, dalla area cani, dal prato curato.
Nel campo wild ho tutto l’occorrente necessario per poterli aiutare.
Alberi, dislivelli, salite, discese e tane.
Questo è un ambiente uguale a nessun altro.
Questi sono ostacoli naturali uguali a nessun altro.
In ambiente naturale aumenta il livello di sicurezza e fiducia reciproca.
Disegnare traiettorie irregolari, salire, scendere e fare fermate teatrali alla ricerca di qualcosa è il miglior modo per essere coesi.
Non c’è nulla di pericoloso in questo angolo di natura.
Le salite e le discese non lo sono, cosi come le tane, e anche l’umano è meno preoccupato, perché non deve applicare nessuna tecnica.
Questa non è una scampagnata domenicale, questa è una esperienza cognitiva, senza fine e senza richieste.
Qui il cane fa esperienze propriocettive, impara a posizionare il corpo, guarda dove mette le zampe.
Nel campo wild non si va di fretta, si fanno le cose con calma.
Qui si entra preoccupati e si esce rilassati e coesi.
Avrei potuto modificare questo spazio per farlo diventare il solito posto pieno di cani che si riuniscono per una passeggiata, ma non sarei stato io.
Non sarebbe stato il Centro di psicologia canina, un posto dove i cani possono ancora ragionare.
Un posto dove i cani entrano unici ed escono senza essere le copie di un altro.
Un posto dove si entra separati e si esce coesi.
Un animale unico a sei zampe.
Un posto per persone serie.
Un posto per cani.
Un posto dove il cane sceglie di dare risposte anche in assenza di richieste.
Marco De Paola
In foto: Robert Redford in Corvo rosso….
Jeremiah Johnson:
Tieni il naso bene al vento e gli occhi all’orizzonte.