Sono quelli che parlano e usano paroloni e si cercano i casi più facili da risolvere. Oggi ne girano molti sul web : si affidano al “loro metodo gentile”.
Nell’incapacita di comunicare con il cane non gli resta che evocare la bontà.
Chi può affermare senza sembrare un po’ rude : “io interagisco senza affidarmi a un metodo”?
Si, qualcuno lo dice, ma il fatto che lo dica non significa che sia rude.
Più pericoloso e’ invece chi afferma di usare esclusivamente la gentilezza.
Perché il primo intento e’ quello di accaparrarsi il giudizio positivo del proprietario del cane che in uno stato di debolezza e’ propenso a sbagliare giudizio.
Se usi il metodo gentile sei un tipo mite, gentile ed agli occhi del cliente un bravo educatore.
Il suo non incidere e’ rassicurante. Con il suo bravo diplomino, un avventuriero che offre rispostine, perché le risposte richiedono esperienza e con le rispostine se la cavano sempre tra gli applausi …
Sarà una cattiveria ma a mio modo di vedere questo tipo di educatore “falso gentile”, con le tasche piene di bocconcini e’ soltanto un tipo allo sbando che va dove tira il vento.
Un tipo ( perché anche il termine educatore e’ troppo…figuriamoci rieducatore), che non si espone, che non osa, che la pettorina e’ meglio del collare….ma figuratevi se ci fosse uno strumento meglio di un altro.
Una persona rassicurante con uno sguardo intenso al portafoglio del cliente anziché sul benessere del cane.
Chi davvero comunica e’ perennemente alla ricerca, si arrabbia come me (anche se poi Buddha arriva in soccorso), si espone e non si sottrae, conosce pettorine, collari e tutto ciò che è utile in quel momento per aiutare il cane, vuole essere d’aiuto, e’ un po’ moralista e non mente mai.
Sottolinea gli errori che sono stati commessi nella gestione del cane, pertanto è un rompiballe .
Il tipo gentile poggia la sua interazione su una favola costruita, manipola e cambia casa e padroni al cane, come fossero giocattoli. Togliere i retaggi e’ fin troppo semplice, ma chi è d’ accordo a dare il suo cane e prenderne un altro in sostituzione (seppur per un periodo)? Favole.
Le chiacchiere sono a zero.
Centro di psicologia canina – Roma
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Marco De Paola