OGGI VI RACCONTO UNA STORIA VERA…
Tra il 1990 e il 1995 , un manipolo di uomini tentarono un colpo di stato cinofilo in Italia .L’espressione sembra inappropriata , ma fu proprio così .
La sede operativa fu il borgo antico di Pratica di mare, costruito su resti di età romana (forse anche più lontani, visto che siamo nell’area dell’antica Lavinium).
All’Interno vi fu organizzato una spazio dedicato all’attività cinofila di addestramento del cane per l’uso reale di guardia, difesa, intervento.
Totalmente diverse dalle tecniche che venivano usate allora per fini agonistici e sportivi.
Tale protocollo venne scritto in maniera meticolosa da questo gruppo di persone capitanate da M. C. , le quali attraverso confronti , misero a punto quelle tecniche che andarono ad esaltare le qualità psico-attitudinali e la predisposizione naturale delle singole razze, senza svilirle, sfruttando la capacità di osservazione ed olfattiva dei cani facendoli assistere a situazioni di realtà simulata, ricostruendo dei percorsi a vari livelli di difficoltà, ricreando circostanze a rischio che possono verificarsi nella realtà. Tutti gli addestramenti del cane per uso reale vennero effettuati con tempi di esecuzione veritieri ove tutte le fasi di attacco le costruisce il conduttore e non il figurante, che si deve limitare a fare la sagoma e postare le tecniche stabilite.
Vi fu una strabiliante rivoluzione in campo cinofilo e nel settore sportivo. Tutto ciò che aveva fatto breccia nelle menti delle persone , ossia la figura del cane da guardia, da difesa che attacca una manica venne sgretolato nel giro di un paio di anni. Vi furono dei test , venne messo a punto l’allenamento del cane , l’alimentazione e il supporto alimentare in base all’attività. Anche l’ambiente giocò a favore di questo gruppo di persone che finalmente dopo anni di cinofilia statica e asettica tentarono di trasformare il pensiero che andava dalla teoria alla pratica in un pensiero che invece riguardava il passaggio dalla realtà alla applicazione.
Tecnicamente preparati , tentarono di entrare in ambito accademico trovando le resistenze dei palazzi , dei palazzinari e della cinofilia che in quel momento stava sterzando verso le esposizioni cinofile che portarono inevitabilmente, (come si può notare oggi) alla fine della visione attitudinocentrica.
Ogni singolo uomo che faceva parte di questa struttura dava un contributo per quelle che erano le proprie competenze, e lo faceva perché credeva nel progetto, e perché voleva migliorare la situazione in campo cinotecnico.
Mi riservo di lasciare ai miei ricordi tutto ciò che venne fatto , ma il grande spirito di abnegazione, l’impegno costante , di giorno e di notte , fece si che si fu a un punto di svolta che avrebbe cambiato decisamente in meglio la visione e il profondo rispetto per i nostri amici cani.
Entrammo anche come partecipanti a qualche Expo perché erano in quel momento un megafono ove far sentire la nostra voce , e lo facemmo sempre a modo nostro. Portando soggetti in piena forma , capaci di correre per chilometri senza fatica . Soggetti che tuttavia non fossero facili da valutare , perché di difficile manipolazione da parte dei giudici abituati con gli allora e anche oggi cani-salotto.
Peccato , eravamo ad un punto di svolta .
Ce la mettemmo tutta.
Ridicolizzammo chi allora credeva di avere un cane da difesa facendo loro dei test, mettemmo alla berlina gli allora pseudo addestratori e allevatori. Insomma fummo scomodi per il mondo cinofilo che aveva come unico scopo quello del business e per l’ente nazionale della cinofilia , quello di aumentare il numero di iscritti.
Insomma si perse una grande occasione.
Non venimmo sconfitti dalle istituzioni, semmai venimmo sconfitti da noi stessi per non essere riusciti a realizzare i propri demoni. A tutto questo ci si aggiunsero fatti personali e perdite premature di qualche elemento importante.
Eravamo riconosciuti in giro non certo perché indossavamo giacca e cravatta da handler ma perché perfettamente equipaggiati per lavorare sul campo per l’intera giornata. Gli stemmi che ci contraddistinguevano erano graffi e ferite di morsi sul corpo. Qualcuno ne prendeva le distanze ma quando si aveva bisogno di qualche consiglio serio, le distanze venivano prontamente azzerate e tutti chiedevano a noi.
Abbiamo lavorato in maniera seria amici miei, fratelli , fratelli di giorno e fratelli nella notte. Tanti erano i servizi che ci venivano affidati , dai vip , alle vigilanze diurne e notturne.
A modo nostro facemmo la storia che solo pochi vollero raccogliere . Perché è più comodo stare seduti che in piedi.
Che fine hanno fatto questi uomini?
Qualcuno tristemente non c’è più , altri si interessano ancora di cani sotto altre forme , ma sempre con il rispetto e con la serietà che ci contraddistingueva allora e sarà sempre così per tutto il resto della nostra vita.
Perché la serietà non si compra e ne si impara . Perché la ricerca della verità è una cosa che si ha dentro e che non si baratta per due spiccioli.
Marco.
Dedicato ai miei fratelli nella notte , e a tutti quelli che amano la verità . Una verità cinofila.